Finalmente Pinecone: Xiaomi presenta il “Surge S1”, primo SoC proprietario dell’azienda

Come già annunciato oggi è stato il giorno zero per Xiaomi che non ha deluso le attese presentando il suo primo SoC di proprietà e anche sorprendendo con la presentazione di un device che nessuno si aspettava, Redmi 4X. Adesso però parliamo di Pinecone, o meglio di Surge S1 che promette di essere al top tra i processori mid-range.

 

Ma entriamo subito nel vivo. Eccovi le caratteristiche dello Xiaomi Pinecone che da oggi e per tutti sarà Surge S1:

  • octa-core a 64bit (4x Cortex-A53 @2.2GHz + 4x Cortex-A53 @1.4GHz);
  • processo di fabbricazione a 28nm HPC (High Performance Computing);
  • GPU Mali T-860 quad-core;
  • tecnologia di compressione d’immagine AFBC + ASTC;
  • tecnologia di elaborazione vocale DSP a 32bit;
  • migliorate capacità di elaborazione d’immagine a 14-bit dual;
  • algoritmo per il miglioramento della sensibilità del sensore fotografico;
  • algoritmo fotografico per la riduzione duale del rumore e per la conservazione dei dettagli in condizioni di luce scarsa;
  • baseband aggiornabile e modem programmabile;
  • compatibilità VoLTE.

 

xiaomi pinecone surge s1 caratteristiche

 

Xiaomi Surge S1: un processore mid-range che sogna da top!

Xiaomi ha alzato l’asticella e ha presentato un processore che mira ad essere il riferimento per tutti i SoC medio gamma: l’obiettivo, infatti, era quello di bilanciare le performance contenendo il consumo energetico e sviluppando un prodotto su larga scala.

Ci sono riusciti?

Sulla carta sembrerebbe di si.

Uno sviluppo altamente ricercato nei minimi particolari che difficilmente avrà comportato errori di sorta: Xiaomi con questo SoC dà il via alla “rivoluzione del mid-range” e lo fa in grande stile, lasciando la strada aperta ad un successivo sviluppo.

Come potete vedere, infatti, oltre ad implementare caratteristiche che forse stonano anche un po’ se affiancate dalla definizione “mid-range“, Xiaomi sviluppa un processore sviluppabile. Sì, perché la programmazione successiva sarà il fulcro del lavoro attuale compiuto dall’azienda cinese.

Non tornerò sulle specifiche precedentemente citate, ma mi soffermo un secondo su quello che vogliono significare:

  • Mali T-860 : GPU improntata all’efficienza, con la promessa di una riduzione dei consumi del 15% e con la riduzione della perdita di dettagli derivante dalla compressione dell’immagine pari al 50%
  • DSP 32bit ad alte prestazioni: un elaboratore vocale realizzato appositamente per ridurre drasticamente il rumore in fase di chiamata, sia statico che dinamico, affiancato da un supporto per le chiamate in alta definizione (VoLTE)
  • miglioramento dei processi di elaborazione grafica: i nuovi algoritmi elaborati da Xiaomi garantiscono il miglioramento (fino al 150%) della sensibilità alla luce del sensore fotografico e la riduzione drastica del rumore in condizioni di luce scarsa, pur mantenendo un’alta fedeltà dei dettagli
  • Baseband sviluppabile e aggiornabile: come dicevamo prima, il successo di questo processore è incentrato sulla sua sviluppabilità nel tempo e le premesse sono molto buone, soprattutto in termini di sicurezza perché poter aggiornare i criteri di sicurezza sulla base di ciò che verrà è sempre un punto a favore

 

Concludiamo questo primo articolo di presentazione del nuovo processore Xiaomi, cercando di abituarci a chiamarlo col suo vero nome “Surge S1“, con i test effettuati sulla piattaforma AnTuTu Benchmark.

 

Con questa mossa, Xiaomi si aggiunge alle case produttrici di chip-in-house e lo fa nel migliore dei modi. Non resta che provare dunque questo processore a bordo del primo smartphone della casa cinese dotato di Surge S1: lo Xiaomi Mi5c, presentato poco fa assieme al Redmi 4X.

 

[fonte]

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