In rete già si comincia a speculare sulle specifiche tecniche del futuro Huawei P10 e nello specifico su un particolare lettore di impronte mai visto su di un terminale del colosso cinese. Scopriamo meglio di cosa si tratta!
Huawei: niente più lettore di impronte sul retro per i suoi top gamma?
Eh sì ragazzi, mancano ancora molti mesi al lancio del nuovo Huawei P10, ma in rete c’è già chi si cimenta in speculazioni sulle sue possibili specifiche tecniche.
E’ dell’altro ieri infatti, l’indiscrezione secondo la quale il colosso cinese Huawei abbia intenzione, per il suo prossimo top gamma, di abbandonare il classico lettore di impronte allocato tradizionalmente sul retro del device in favore dell’adozione di uno scanner biometrico di tutt’altra tipologia.
Inizialmente si era pensato ad un lettore di impronte allocato sotto un tasto home fisico, soluzione adottata da molti produttori ma che su di un terminale Huawei non si è mai vista prima, ma alla luce di quanto riportato sul social network Weibo, le cose potrebbero rivelarsi molto più interessanti.
Huawei P10: scanner di impronte ad ultrasuoni?
Come potete vedere dallo screen postato in basso infatti, l’utente Weibo Mocha Socialist Workers ha dichiarato come egli sia sospettoso del fatto che Huawei stia lavorando su di un lettore di impronte sviluppato in casa da piazzare sotto il vetro anteriore dei suoi smartphone, quello, per intenderci, posto a copertura del display.
L’unica tecnologia che ad oggi consente il riconoscimento delle impronte digitali nel modo descritto da Mocha Socialist Workers, è quella sviluppata da Qualcomm basata sulla lettura biometrica ad ultrasuoni; se quanto riportato su Huawei dovesse risultare fondato quindi, è plausibile che dovremmo aspettarci sul P10 una feature di sblocco molto simile alla Sense ID di Qualcomm citata poc’anzi.
Purtroppo, sappiamo benissimo che non posiamo prendere per oro colato tutte le informazioni proveniente dal web, specialmente se esse sono fondate su speculazioni prive di qualsivoglia fondamento. Certo, si tratta di un’ipotesi suggestiva, ma per il momento non diamo ad essa più peso di quanto in realtà ne meriti.
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