Hugo Barra lascia Google per Xiaomi

A posteriori possiamo dire, con un certo livello di orgoglio, che ci abbiamo visto lungo! Senza ombra di dubbio, il marchio sul quale dall’inizio di questa fantastica avventura si sono concentrate maggiormente le nostre attenzioni, è sempre stato Xiaomi.

Perché autoelogiarsi con questa premessa? La risposta è presto detta: è di ieri la notizia che Hugo Barra, ormai ex vice-presidente della divisione Product Management presso Google, lascia ufficialmente l’azienda statunitense con sede a Mountain View in California, per trasferire il suo know-how e tutta la sua esperienza al fianco del fondatore e CEO della Xiaomi Tech, Lei Jun.

Foto Jun barra copia

Sulle reali motivazioni che hanno spinto a questa inusuale decisione non ci è dato sapere. Quello che però salta subito alla mente è un chiaro intento all’internazionalizzazione del marchio pechinese, confermato anche dal ruolo di direttore del team di International Business Development conferitogli.

La Xiaomi è diventata ormai un’azienda che vanta numeri davvero sorprendenti, basti pensare ai record di vendita raggiunti con molti dei suoi ultimi prodotti (200000 Mi2S venduti in soli 45 secondi) e una quota mercato in costante crescita.

Oltre all’internazionalizzazione del marchio, che potrebbe essere ufficializzata con la presentazione dei nuovi devices fissata per il 5 settembre, questa mossa strategica potrebbe celare un secondo reciproco fine commerciale tra le due aziende. E’ da diverso tempo infatti che Google sta cercando di penetrare nel mercato cinese nel quale ha grosse difficoltà a diffondere i servizi offerti dal Play Store, attualmente praticamente assenti nonostante la grande diffusione di Android, a causa delle politiche locali.

Perché non agire quindi dall’interno? Il piano sembra sulla carta perfetto!
La Xiaomi ne guadagna in termini di ampliamento del mercato a livello globale e Google ha la possibilità di espandere il suo dominio sull’unica parte di mondo ancora vergine.

Xiaomi non è la “Apple Cinese” ma se volessimo paragonarla ad una realtà occidentale sarebbe più simile ad Amazon con un po’ di Google all’interno.

Il paragone fatto da Lei Jun, in risposta alla domanda postagli nell’intervista pubblicata il 15.08.2013 da Reuters Insider, sembra stato, alla luce di questa notizia, non del tutto casuale.

E voi che idea vi siete fatti?

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