Il nostro obiettivo è ed è sempre stato quello di informarci ed informare su tecnologie ai più sconosciute.
E’ stato evidente come il nostro cavallo di battaglia fin’ora sia stato il massimo esponente della qualità “made in China”, lo Xiaomi Mi2S.
Grazie alle caratteristiche tecniche da assoluto TOP di gamma, capace di battersela con i ben più inflazionati S4, HTC One e iPhone 5, il Mi2S è diventato la bandiera della nostra “crociata”.
Xiaomi non è però solo Mi2S e, negli scorsi 3 anni, ha dimostrato di saper variare la propria offerta con una qualità sempre eccelsa.
Così è cominciata la nostra avventura con il Mi2A.
Perchè parlare di Xiaomi dopo aver provato un solo dispositivo, seppur la sua nave ammiraglia?
“Mettiamo in vendita sottocosto un Mi2A, se qualcuno vuole sostenerci nel progetto acquisterà da noi il modello recensito”
E così è stato.
Ieri, martedì 03/09/2013 alle ore 18:30 metto le mani sul pacchetto che contiene l’atteso Mi2A.
Rimane chiuso ben poco, e nel giro di pochi minuti ho già aggiornato la MIUI all’ultima Multilanguage (3.8.29).
Appena acceso rimango affascinato dal display, la mia prima espressione è stata “Ma è lo stesso display del Mi2S!”.
Ebbene si, 4.5 pollici di display HD veramente splendido.
Si avvia il sistema e…cavoli…vola!
Possibile che la MIUI sia così fluida su un “semplice” dual core? Faccio un po’ di giri, impostazioni, galleria, contatti, file manager, tutto estremamente fluido.
Accedo alle impostazioni di sistema e controllo le caratteristiche: eh si! Proprio un Dual Core da 1.7Ghz.
La RAM è 1 GB ma non ho impuntamenti.
Avevo la MIUI sul Samsung Galaxy S3 e, nella mia ignoranza, pensavo che il tutto avrebbe girato addirittura più lento trattandosi di un QuadCore (S3) contro un dual core (Mi2A).
L’avrete capito…mi sbagliavo!
Nell’utilizzo “normale” non sento particolari differenze con il Mi2S, anzi, non ne sento affatto.
Anche esteticamente i due telefoni si somigliano incredibilmente; più volte oggi, avendoli entrambi sulla scrivania, ho preso il telefono sbagliato.
Il Mi2A sarà di mezzo millimetro più sottile del Mi2S e la forma leggermente meno smussata della cover posteriore gli conferisce una bella spigolosità.
L’unico neo che ho potuto imputare al Mi2A è la differenza di tonalità del nero del display spento.
Mentre il display del Mi2S da spento è praticamente un tutt’uno con il vetro nero anteriore, nel Mi2A rimane ben distinto il display dal resto del vetro a causa di un colore un po’ più tendente al grigio.
In fin dei conti forse il contrasto (neri compresi) del Mi2A è leggermente inferiore rispetto al Mi2S, ma bisogna metterli a confronto per accorgersene.
La sera, in uno slancio di ottimismo, installo AnTuTu Banchmark ma quello che avrei letto sul display del telefono non l’avrei mai immaginato.
Il Galaxy S3 con un QuadCore Snapdragon S4 1.5 totalizzava un massimo di 16000/17000 punti e, considerando che l’ottimizzazione Xiaomi avrebbe bilanciato i due core in meno, mi aspettavo un risultato simile.
L’AnTuTu Benchmark ad un tratto visualizza il risultato finale… 23682!!!!
Sono rimasto qualche minuto a guardare il punteggio sul display del telefono.
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Questo telefono ha cambiato radicalmente la mia visione delle cose.
Veniamo presi in un vortice di pubblicità e dichiarazioni tale che, anche se inconsciamente, finiamo per trovarci in mezzo alla spasmodica corsa a chi ha più Core.
Da poco nel mondo smartphone è entrato a far parte del panorama tecnologico il Chipset 8 core…neanche il mio PC ne ha mai visti tanti!
Il Mi2A mi ha dimostrato quanto l’ottimizzazione Hardware e Software valga molto più del numero di core utilizzati.
Alla fine aveva ragione la Apple, niente processori ultra performanti o caratteristiche superlative, solo tanta, tanta e ancora tanta ottimizzazione.
Che dire, grazie Xiaomi per questa bella lezione di vita.