Avrete certamente notato ormai che, con il rilascio dei codici sorgenti, gli sviluppatori si sono dedicati tantissimo a ROM non ufficiali per lo Xiaomi Mi5. Quest’oggi voglio proporvi un confronto che cercherà di essere quanto più oggettivo possibile tra alcune di queste ROM, la AICP (Android Ice Cold Project) e la Resurrection Remix (RR), e la xiaomi.eu che come ben sapete è la prima ROM non ufficiale ad essere sviluppata sulla base MIUI. Secondo voi quale si sarà comportata meglio? Scopriamolo.
Innanzitutto è d’obbligo una premessa fondamentale.
Ho voluto effettuare questo confronto per rendervi partecipi di ciò che è stata la mia esperienza, che vi riassumo brevemente prima di iniziare a sviluppare i temi del confronto stesso: sin da aprile 2016, da quando ho ricevuto il mio Mi5 bianco in versione 4GB di RAM e 128GB di memoria interna, ho sempre e solo usato la xiaomi.eu perché – beh, ditemi ciò che volete! – la Global non mi scompinferava e, soprattutto, all’epoca non era una ROM su cui fare affidamento. Ben diversa era la reputazione invece delle xiaomi.eu, sviluppate dal team esperto e multietnico, che vantava dalla sua anni e anni di esperienza.
Il confronto nasce quando un bel giorno, Xiaomi decide di rilasciare una ROM basata su Nougat 7.0 e da allora ho provato un po’ di ROM, partendo dalla convinzione che Android Stock non facesse assolutamente per me… beh guardate un po’ e ditemi se siete d’accordo.
Lascio a dopo le conclusioni.
Il confronto
Premetto le impostazioni principali usate per tutte e tre le ROM al fine di rendere quanto più chiara la trattazione:
- 4 account email in push con applicazione Outlook (sincronizzazione automatica disattivata);
- connessione solo Wi-Fi e tipologia di rete “Solo GSM”/”Solo 2G” per il test autonomia;
- operatore Vodafone, opzione 4G e VoLTE attivi;
- luminosità automatica disattivata;
- risparmio energetico disattivato;
- impostazioni batteria su “profilo efficiente” per le Android Stock;
- GPS disattivato per il test autonomia;
- bluetooth sempre attivo con Mi Band RGB sempre connessa e Smartwatch TomTom Spark 3 connesso la sera per la sincronizzazione dati;
- permessi di root ottenuti attraverso SuperSu.
xiaomi.eu
Inizierò parlandovi della xiaomi.eu, in modo da presentarvi il quadro in ordine cronologico. Premetto che, secondo me, la ROM migliore mai sviluppata su Xiaomi Mi5 sia stata la xiaomi.eu 6.5.30 – del 30 maggio 2016 -, l’ultima MIUI 7, ma sì.. quelli erano altri tempi e il sistema operativo Xiaomi non era così pesante come adesso. Ma non è questo il fulcro della questione.
A dicembre son passato dalla 6.11.10 basata su Marshmallow, alla 6.12.22 basata su Android 7.0 dopo aver aspettato feedback da amici e dopo aver messo da parte l’idea di potermi aggrappare a Xposed visto che il rilascio per il sistema “torrone” non avverrà in tempi brevi.
Cosa è successo? Dopo un paio di aggiornamenti l’autonomia del mio Mi5 è calata drasticamente. Colpa della mancata ottimizzazione, direte. E’ vero, le prime ROM – lo sappiamo – sono acerbe e vanno stabilizzate, però la situazione non è cambiata neanche dopo un mese e quindi ho deciso prima di provare in Dual Boot alcune Android Stock e poi di sperimentarle in via ufficiale.
Personalizzazione
Come sapete bene e forse meglio di me perché non mi piace stravolgerne l’aspetto caratteristico, le MIUI hanno dalla loro la famosa app Temi che permette di applicare, scaricando da un catalogo online dedicato e aperto agli sviluppatori, miriadi di temi, scegliendo anche solo alcune caratteristiche di questi: icone, schermata di avvio, barra di stato, sfondi, ecc.
Mi sono sempre e solo limitato a cambiare icone e, quando mi spingevo oltre, di selezionare un orologio diverso.
Non c’è molto altro da dire, se non che la disposizione delle icone nella barra di stato o le gestures sulla home, così come il double tap to sleep, ovvero lo spegnimento dello schermo con il doppio tap, erano risicate se non assenti. Poco male.
Piccola nota di demerito. Alcuni temi causano problemi di ricezione delle notifiche a schermo spento, altri (come quelli che modificano la dimensione della griglia delle icone) crash improvvisi anche se ultimamente hanno sistemato parecchio e non sono più così frequenti gli errori.
Voto: 7
Fluidità e stabilità
Come impostazioni ho settato, da opzioni sviluppatore, a 0.5x la scala delle finestre, delle animazioni e della durata animatore perché, come vedrete, le ROM Android Stock hanno queste impostazioni di default e quindi sarebbe stato iniquo effettuare un confronto con impostazioni diverse.
Quello che posso dire è che la MIUI si è comportata molto bene, fluida ma allo stesso tempo stabile, non ha mostrato alcun calo di segnale di rete improvviso e non ha mostrato bug evidenti, almeno da ciò che ho potuto verificare io. D’altronde il team di sviluppo è molto competente e, salvo eventi eccezionali, i bug che si manifestano su tutto il parco dei device Xiaomi si possono davvero contare sulle dita di una mano sola!
Ne sono rimasto piacevolmente soddisfatto.
Ottima anche la gestione della RAM delle xiaomi.eu: difatti, come saprete, la RAM è fatta per essere utilizzata e averne più di metà libera e non occupata da processi, beh serve quanto la forchetta col brodo.
Da annotare vi è solo un piccolo bug che però credo riguardi le ROM a monte visto che saprete sicuramente che le xiaomi.eu sono ROM basate sulle China ufficiali: come mi hanno confermato parecchi utenti, infatti, selezionando come tipologia di rete “Solo 2G“, in caso di chiamate, il profilo di rete switcha automaticamente su 3G o su 4G.
Voto: 8
Audio e video
Dedicherò poco tempo a questo aspetto perché, benché mi diletti nelle fotografie, non l’ho potuto approfondire più di tanto.
In ogni caso, il reparto audio delle xiaomi.eu è assolutamente ottimizzato, anche se alcuni utenti dicano di riscontrare dei livelli audio un po’ troppo bassi.
Su questo aspetto non mi sento di dar loro torto: in effetti, per quanto l’audio in chiamata sia di ottimo livello e qualità, senza echi o suoni metallici, l’audio in vivavoce e quindi anche la riproduzione musicale risultano un po’ sotto tono e necessitano di MOD specifiche o di modifiche ai valori dei file di sistema.
Lato fotocamera non c’è che dire. Xiaomi forse ha l’app fotocamera più leggera che esista ma riesce, salvo alcune scelte discutibili sulla posizione dei comandi, a tirar fuori il meglio dal sensore fotografico e, grazie alla stabilizzazione ottica, anche a livello video.
Voto: 8
Autonomia
Punto dolente della xiaomi.eu con Nougat. E’ stata la causa che mi ha spinto a testare altre ROM e ad effettuare questo confronto.
Beh, sì. E’ una questione soggettiva e a molti anche 3 ore di schermo sono sufficienti, ma per quanto mi riguarda veder nettamente crollare l’autonomia del telefono da una release all’altra, non è il massimo. Mi spiego meglio.
Tralascio l’autonomia della MIUI 7 perché ormai è storia, se non preistoria. Ma mentre con le ultime ROM xiaomi.eu basate su Marshmallow, la giornata andava via tranquilla e con lo stesso utilizzo abbastanza intenso di sempre restavo con una percentuale di carica residua che si aggirava intorno al 25/30%, dopo il passaggio a Nougat l’autonomia si era ridotta drasticamente e spesso mi trovavo costretto a ricaricare intorno alle 20.
Un calo drastico che si ripercuoteva inevitabilmente anche sulle ore di schermo: ero passato dalle 6 ore standard alle scarse 5 di Nougat… un bel problema per chi, come me, punta molto sull’autonomia.
Beh, non c’è stato verso. Col mio utilizzo non era più ragionevole tenere fede alle xiaomi.eu e allora mi son deciso – controvoglia, lo ammetto! – di sperimentare le Android Stock.
Voto: 5,5 (con MM, voto 8)
Resurrection Remix v5.8.1
Secondo capitolo. Dopo averla provata in Dual Boot, mi sono deciso a sperimentare con mano direttamente questa ROM su base LineageOS, il che è sia un bene che un male e vi spiegherò il perché dopo.
Un po’ di difficoltà all’inizio per via del launcher – mi ero dimenticato di cosa fosse! -, ma soprattutto per via del Pixel Launcher, che il sistema chiama “Trebuchet“. Bene, torno ad usare il mio vecchio amico Nova Launcher, lo imposto perfettamente e così va avanti per circa una settimana. Positivo? Negativo? Vediamo.
Personalizzazione
La RR (concedetemi l’abbreviazione) è tra le tre, la ROM più personalizzabile sicuramente ma questo pregio è allo stesso tempo un piccolo difetto: infatti l’eccessiva possibilità di personalizzazione pesa e influisce molto più che sulle prestazioni, sull’autonomia per i motivi che vi spiegherò nel paragrafo relativo.
Tornando al tema personalizzazioni, come potete vedere dalla breve registrazione più in basso, il team di sviluppo ha realizzato una ROM estremamente personalizzabile, partendo dalle sfocature, passando per le animazioni di transizione e della tendina notifiche, finendo con modifiche più profonde in tema di kernel. Insomma, sembra una ROM da rendere unica e soggettiva.
Per questi motivi, senza considerare il lato autonomia, la ROM è la più completa che ci sia.
Voto: 9
Fluidità e stabilità
Tra le tre ROM confrontate, questa RR è sicuramente la più fluida ma ricordiamo che, in confronto alla AICP, questa è una beta settimanale. Non dimentichiamocelo perché tornerà utile più avanti per la determinazione del voto finale.
Più fluida, ma quindi anche più stabile? O presenta alcuni bug?
Beh, in apparenza nulla da segnalare ma, dopo un’attenta analisi di una settimana posso affermare che di bug ce ne sono e non sono proprio pochini. Questa non vuole essere una critica agli sviluppatori che, tra l’altro, settimanalmente la perfezionano sempre di più, ma piuttosto un’analisi che mira a verificare quanto effettivamente un utente “comune” possa accorgersi di questi piccoli problemini: uno su tutti, probabilmente, è invisibile per un utilizzatore comune.
E questo problemuccio è l’impossibilità di impostare la tipologia di rete su “Solo GSM“, o meglio. Anche qualora impostaste il 2G, il software continuerà a fare una ricerca di rete globale. Ve ne potete accorgere esclusivamente notando i grafici sotto la schermata d’uso della batteria. Bel problema. Nessun risparmio energetico per quanto riguarda la rete insomma, ma c’è dell’altro. In confronto con le altre ROM, qualora settaste “Solo WCDMA“, ovvero l’impostazione per cui la rete resti fissa in 3G, la RR ne risentirà parecchio a differenza delle altre due.
Purtroppo l’elenco dei “problemucci” non finisce qui perché ho dovuto riscontrare altri 3 bug:
- si verifica un bug nella ricerca degli aggiornamenti (spero venga risolto perché non è concepibile inserire la funzione specifica che poi però non funziona);
- lo sblocco con l’impronta a schermo spento (che avviene anche senza dover risvegliare lo schermo) è poco reattivo;
- non funziona la QuickCharge 3.0 a schermo acceso.
Ebbene, mentre il primo e il secondo sembrano abbastanza risolvibili in tempi brevi, sorte diversa tocca al terzo: mi sento di dire che questa “mancanza” pesi molto soprattutto considerando che da spento, a differenza della MIUI, la sveglia non funziona e che la QuickCharge a schermo spento non ha molto senso di esistere: infatti un utente cerca la ricarica rapida quando ha bisogno del telefono e non quando lo deve lasciare spento.
Non mi sento di dare una colpa alla RR, però, per questo secondo aspetto perché, purtroppo, è un problema che affligge tutte le LineageOS-based.
Dimenticavo. Sebbene la ROM venga rilasciata come pre-rootata, senza il flash del pacchetto SuperSu, non avrete i permessi di root perfettamente funzionanti.
Voto: 7
Audio e video
La Resurrection ha come fotocamera predefinita la tanto apprezzata Snapdragon Camera e devo ammettere che, benché non sia la fotocamera stock della MIUI, tanto semplice quanto apprezzabile negli scatti, si comporta molto bene non facendo rimpiangere gli scatti della MIUI. Tutt’altro.
Interfaccia abbastanza minimal e menu laterale in cui si può impostare praticamente tutto, dal tempo di scatto, all’esposizione, alla messa fuoco e agli effetti. Nulla da dire. E pensare che la fotocamera Android Stock è tanto criticata! Mah…
Lato video non ho avuto modo di testarla ma, visto l’ottima qualità delle foto, non mi meraviglierei se ottenesse ottimi risultati.
Aspetto multimediale. Qui c’è da fare un appunto: la RR non ha al suo interno un’app che funga da equalizzatore dei suoni a differenza della AICP. Anche per questa ragione, l’audio in vivavoce risulta meno performante rispetto a quello delle altre due ROM testate.
Stesso discorso, ma in maniera meno rilevante va fatto l’audio in chiamata: purtroppo, e devo dirlo PURTROPPO perché con altre ROM Android Stock non succede, è ancora presente quella fastidiosa eco tipica delle ROM non sviluppate dalle case produttrici e questo è assolutamente un contro di questa RR.
Voto: 6,5
Autonomia
Ed è qui che veniamo al dunque. Sì, perché potete dirmi ciò che volete ma per sostituire la MIUI ci vuole un valido motivo. E visto che la motivazione che mi ha spinto a testare altre strade rispetto a quella purista era stata proprio la scarsa autonomia, non posso che esserne insoddisfatto.
Perché?
Direi che lascio parlare gli screenshot.
Come potete vedere l’autonomia, a parità di utilizzo, non è migliorata se non di qualche decina di minuti rispetto alle release xiaomi.eu con Nougat: sicuramente non è un incentivo per il cambio ROM, a mio parere. Non c’è molto da dire se non che, se puntate sull’autonomia più che sulla personalizzazione, anche questa ROM non è ciò che fa per voi.
Voto: 5,5
Prima di passare avanti vi lascio la registrazione che ho effettuato e che vi illustra tutte le caratteristiche della Resurrection Remix v5.8.1.
Android Ice Cold Project (AICP)
Prima di trattare quest’ultima ROM, devo rivelarvi una cosa: in realtà la AICP l’avevo già sperimentata in Dual Boot e mi trovai abbastanza bene, se non fosse stato per alcuni bug e per uno sviluppo ancora acerbo. Ma d’altronde si tratta ancora di Nightly e non si può pretendere il mondo.
Ma torniamo a noi. Dopo aver verificato che anche sulla Resurrection l’autonomia non era questo gran pregio e che effettivamente con Android Stock si trattava solo di abituarsi all’idea di tornare ad usare i launcher, consigliato da amici che avevo indirizzato personalmente verso la AICP, mi son detto “Beh, è arrivato il momento di tornare indietro“.
Backup delle app con Titanium Backup (che vi consiglio vivamente perché vi restituisce un telefono già riconfigurato) e via! Sono con la AICP.
Personalizzazione
Avete presente la MIUI e la Resurrection? Bene, la AICP è una via di mezzo. La personalizzazione riguarda anche qui tutte le funzionalità e, come per la RR, c’è un menu dedicato per questo, ma questa volta i cambiamenti applicabili sono quelli essenziali o poco più. Sto parlando quindi di barra di stato, finestre, funzioni, tasti e gestures.
Non perdo altro tempo sotto questi aspetti perché, essenzialmente trovate tutte le features della AICP nella discussione ufficiale sul forum degli amici xda-developers e un’anteprima nella video registrazione più in basso.
Voto: 7,5
Fluidità e stabilità
Metto subito le mani avanti, ricordandovi ancora che si tratta di Nightly e che quindi i bug sono all’ordine del giorno… dovrebbero essere all’ordine del giorno. Infatti, salvo un paio di release per così dire “fallate” con le quali ho riscontrato problemi di riconoscimento della SIM (ma prontamente risolti con la release successiva e risolvibili immediatamente con un kernel modificato), non ho riscontrato grossi bug. Anzi! Non ne ho riscontrati proprio!
Una nightly senza bug è già una gran cosa e, a dirla tutta, una nightly che non necessita di quella “corsa all’aggiornamento quotidiano” è davvero un’ottima ROM. Ed è così che si presenta la AICP: stabilità elevata e ottima fluidità, forse un pelino sotto rispetto alla RR in condizioni di settaggio “Efficiente“.
Anche in questo caso, come con la Resurrection, ho notato il fastidioso (se notato) bug della selezione della tipologia di rete: infatti anche con la AICP, qualora decideste di selezionare “Solo GSM” non riuscireste a convincere il vostro telefono a focalizzare sulle reti 2G ma switcherebbe in automatico con una ricerca reti globale, anche senza farvelo notare con l’iconcina del 4G o del 3G.
Nonostante questo difetto che, ormai, credo sia insito nelle LineageOS-based, la AICP può vantare una maggiore stabilità e migliore gestione della batteria quando viene selezionata la modalità “Solo WCDMA” equivalente al blocco della rete in 3G. Una buona notizia.
Ma per una buona notizia, anche sulla AICP, c’è una funzione non attiva: la QuickCharge non è usufruibile a schermo acceso. Stessa sorte della RR.
Sempre paragonandola alla sua ROM “gemella”, la AICP può vantare uno sblocco a dir poco fulmineo con l’impronta digitale a schermo spento. Per chi è abituato alla MIUI, sappiate che dovrete farci l’abitudine perché questa comodità non è accessibile sulle ROM ufficiali e “semi-ufficiali”.
Voto: 8 (migliorabile)
Audio e video
Passiamo al tema multimedialità anche qui. La AICP non è affetta dal disturbo dell’eco in fase di chiamata, il che mi lascia pensare che gli sviluppatori, nonostante – vi ricordo ancora – sia tutt’ora una nightly, abbiano fatto un lavoro eccezionale che potrà solo sfociare in una ROM altamente stabile.
Fotocamera. L’app stock anche qui è la Snapdragon Camera ma ritengo non sfrutti appieno il sensore. Non chiedetemi perché, ma ho riscontrato alcune difficoltà nella messa a fuoco e una qualità fotografica leggermente inferiore rispetto alla RR. Problema irrisolvibile? No, tutt’altro. Installata la Bacon Camera i problemi sembrano spariti e, a dire il vero, l’interfaccia mi è sembrata da subito più intuitiva e, dopo qualche prova, comprensiva di tutte le funzioni necessarie.
La qualità delle foto mi è sembrata sufficientemente buona e non mi ha fatto rimpiangere la fotocamera MIUI.
Registrazione video. Stesso discorso fatto per la Resurrection: non è una funzione che uso spesso e quindi non mi sento di dare un parere a riguardo.
Reparto audio. E’ qui che arriva la sorpresa. La ROM AICP presenta di default l’app AUDIO FX, che vi permetterà di impostare ed equalizzare i toni audio, ma indipendentemente da questa (l’ho lasciata disattivata fino ad oggi) l’audio sia in vivavoce che in riproduzione multimediale si sente perfettamente e oserei dire divinamente.
Voto: 9
Autonomia
Se siete arrivati fin qui, probabilmente vi sarete stancati di leggere e leggere e leggere. Allora non voglio esagerare con le parole ma prima di mostrarvi i tre screenshots, come fatto per la RR, vi ricordo per l’ultima volta che l’autonomia è stata testata a parità di condizioni.
Come potete notare le differenze sono importanti e, mentre con la RR ho concluso il ciclo di carica con 24h di autonomia totale e 5 ore scarse di schermo attivo con l’8% di autonomia residua, con la AICP la storia cambia: ore di schermo nettamente superiori a parità di utilizzo e tanta tanta tanta autonomia residua (il 23%)!
Voto: 9
Anche per la AICP vi condivido la registrazione esplicativa delle funzioni principali.
Conclusioni
Siamo arrivati al termine.
Mi resta solo da darvi alcuni consigli assolutissimamente spassionati per la scelta di una ROM piuttosto che di un’altra.
Concedetemi prima un excursus però, per dovere di cronaca anche se so bene che i benchmark lasciano il tempo che trovano. Ho effettuato alcuni test con l’app di ANTUTU e ho riscontrato questi dati:
- xiaomi.eu (7.1.9) = 135000 punti ca.
- Resurrection Remix (v5.8.1) con kernel stock LineageOS = 140000 punti ca.
- Resurrection Remix (v5.8.1) con DragonxiaKernel in overclock = 149000 punti ca.
- AICP (20-02) = 159000 punti ca.
Beh, il consiglio che a questo punto posso darvi è che:
- se puntate sulle prestazioni e sulla personalizzazione, non dovreste avere dubbi: scegliete la Resurrection Remix. Non ve ne pentirete. Però sappiate che dovrete convivere con una scarsa (in confronto ad altre ROM) autonomia e con uno sblocco a schermo spento molto lento;
- se, come me, cercate invece un’autonomia che non vi faccia rimpiangere la MIUI e che vi permette di godere appieno della qualità del vostro Xiaomi Mi5, installate la AICP e credo che non tornerete più indietro;
- per i puristi della MIUI, come lo ero io – sigh -, un consiglio spassionato: prova quanto meno la AICP in dual boot e verificate che sia davvero la MIUI ciò che fa per voi.
Detto questo è tutto. Spero di aver risposto a tutte le vostre domande con questo breve (scherzo! spero di non avervi fatto addormentare), con questo lungo confronto e che, per quanto dettagliato, abbia disegnato un quadro il più chiaro possibile tra quelle che ho ritenuto le 3 migliori ROM per il mio, e spero anche per il vostro, Xiaomi.
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